Il Tirreno – Il Famedio di Montenero ritorna all’antico splendore Completato il restauro


Un lavoro di squadra per il loggiato monumentale dove riposano labronici illustri
E il sindaco sottolinea: «Questa è la nostra Livorno, non quella di Buontalenti…»

Luca Barbieri Livorno. Il taglio del nastro simbolico, poco prima delle 13, condensa in una manciata di secondi i 15 mesi di lavoro: l’idea, l’obiettivo, le carte progettuali e quelle per l’iter burocratico, la ricerca dei fondi (circa 30 mila euro) e, alla fine, il restyling. E da ieri il Famedio di Montenero, il loggiato monumentale davanti all’ingresso del santuario, quello dove riposano molti personaggi livornesi illustri come Giovanni Fattori e Mario Puccini, è tornato ufficialmente agli antichi splendori. Lo ha fatto di fronte alle autorità civili e militari presenti per salutare il restauro realizzato in virtù di una convenzione tra Comune e il Lions club Livorno Host del presidente Gian Luca Zingoni, riuscito a coinvolgere nei mesi scorsi altri club di service cittadini (Lions cub Porto Mediceo, Rotary Club Livorno e Rotary club Mascagni), nonché la Fondazione Livorno e vari privati tra promotori e sponsor.«L’idea di “Ri-doniamo loro la fama” – ha raccontato Zingoni rimettendo in fila le tappe – è nata a giugno 2020, per restaurare il monumento e restituire la fama che merita appunto. Sia chiaro però: i grandi progetti sono figli del gioco di squadra». Dall’idea alla messa in pratica, dai progetti esecutivi alla documentazione amministrativa («tra cui i pareri favorevoli della Soprintendenza», ha precisato sempre Zingoni). Da lì al restauro vero e proprio, affidato alle architette Valeria Aretusi e Alessandra Carlesi. A quest’ultima ieri il compito di riepilogare il lavoro svolto nei dettagli tecnici. «Lo abbiamo riportato all’antico splendore, con il rifacimento degli intonaci che erano compromessi. Abbiamo cambiato anche la tinteggiatura, un giallo ocra figlio di un’indagine stratigrafica e d’archivio: abbiamo visto il colore originario anche in una stampa del 1860 ai tempi del colera…», ha spiegato l’architetto prima di sintetizzare in poche battute il risultato dei mesi di attività: «La differenza tra ciò che è restaurato e ciò che non lo è si vede chiaramente: guardate le edicole private su cui non si è potuto intervenire».Una soddisfazione trasversale di cui si è fatto portavoce il sindaco Luca Salvetti. «Ha funzionato tutto, sono soddisfatto per l’impegno, per l’efficienza incredibile. Questo è “bignami” dei personaggi illustri livornesi, da tenerci caro e da valorizzare come percorso anche turistico». Non solo soddisfazione: «Livorno è una città con tanti problemi da affrontare, la settimana scorsa è stata complicata per tutti noi. L’arrabbiatura più grossa e che questi episodi (quelli di Buontalenti, ndr) cancellano tutto ciò che è stato fatto di buono fino a questo momento. Livorno non è quella di mercoledì scorso, ha voglia di cose belle come questa non di sciagurati, delinquenti che si azzuffano per strada», ha concluso. Inoltre è stato installato anche un pannello con tutte le informazioni sul restauro e sui personaggi del Famedio di Montenero (con tanto di qr-code per smarphone). Poi, come detto, il taglio del nastro con tutti i promotori e gli applausi per un’opera che collega e unisce come un fil rouge tanti nomi della storia labronica, dai già citati Puccini e Fattori, fino al politico e scrittore Francesco Domenico Guerrazzi, passando per lo scrittore e patriota Carlo Bini, il pittore Enrico Pollastrini, il politico Carlo Meyer, il poeta e scrittore Giovanni Marradi e molti altri ancora.© RIPRODUZIONE RISERVATA