6 luglio 2023 – Il discorso del Presidente Vanessa Turinelli e presentazione Consiglio


Il Discorso del Presidente: “SCRIVERE DI ROTARY”

Ed eccomi qui: è arrivato il momento di scrivere il mio discorso d’insediamento. Lo faccio oggi, venerdì 2 giugno 2023, lo faccio nel posto più bello del mondo. Lo faccio davanti al mare di Livorno.

Scrivere mi piace, mi riesce senza difficoltà ma è la prima volta che scrivo un discorso. In genere i discorsi li faccio, li improvviso, “parlo a braccio” come si suol dire, seguendo una traccia mentale, non mi piace leggere, mi sembra di perdere la cosa più importante, ovvero il contatto e l’empatia con chi mi ascolta. Oggi, poiché le cose da dire sono davvero tante e il pericolo di dilungarsi è concreto, dovrò fare un’eccezione, o almeno ci proverò.

Ciò che scrivo in genere sono storie, racconti estrapolati dalla mia feconda e irrefrenabile fantasia che prendono spunto da fatti realmente accaduti sui quali ricamo dei merletti di pura fantasia.

Quindi come posso fare oggi? cosa devo scrivere e trasmettere a voi, cari soci?

Non lo so, o meglio a pensarci bene, lo so, eccome. Tutti i romanzi e i racconti che ho scritto finora parlano d’amore, d’amicizia e di famiglia, ergo, in qualche modo parlano di Rotary.
Sì perché il Rotary, ormai lo sappiamo, coniuga in maniera eccellente e unica i valori della professionalità a quelli del servizio e soprattutto del sentimento. Difatti, è impensabile che un professionista, qualunque sia il suo settore d’azione, decida di prestarsi ad un service rotariano senza che alla base non sia mosso da un sentimento di altruismo, un sentimento d’amore per il prossimo.

Quando si aiuta ad allestire un centro di sostegno per i malati di Alzheimer, quando si pone una panchina rossa in mezzo alla piazza Magenta urlando sottovoce “basta con questo massacro, basta con i femminicidi” o quando si aiuta a diffondere i vaccini nei paesi poveri del continente africano, non lo si fa tanto per…lo si fa perché mossi da un sentimento d’amore.
Terenzio diceva “Homo sum, humani niihil a me alienum puto”. Sono un uomo e quindi tutto ciò che riguarda l’uomo mi interessa. Il rotariano, in qualche modo fa suo il pensiero dell’antico scrittore romano e dunque si interessa agli altri perché ama.

Come dicevo, io scrivo d’amicizia e quindi ancora una volta, io scrivo di Rotary.
Sì, cari amici, io scrivo di voi. L’amicizia di quattro americani ha dato i natali al club più importante e prestigioso del mondo. Se non ci fosse stata l’amicizia, non sarebbe nato il Rotary, se non ci fosse l’amicizia il Rotary sarebbe già tramontato. Per me l’amicizia è un valore imprescindibile, inalienabile, irrinunciabile. Io sono qui, oggi davanti a voi, per un sentimento di amicizia. E’ Cesare che mi ha voluta nel Rotary, è stato lui che mi ha presentata al club e a molti di voi nove anni fa. A lui oggi dico: “grazie amico mio” facendomi entrare nel Rotary tu mi hai aperto le porte di un mondo bellissimo, mi hai fatto scoperchiare una sorta di vaso di Pandora, colmo, tuttavia, di bei sentimenti e di grandi possibilità di dimostrazione d’amore e altruismo. Di nuovo: grazie amico mio.

Ma se oggi tengo questo microfono in mano e vi parlo è per volere di un altro grande amico. Un uomo che il Rotary mi ha fatto conoscere, un uomo che stimo e ammiro con tutta me stessa, un uomo che è sempre al mio fianco: Riccardo Costagliola. Egli ben due volte mi ha proposta questa carica: la prima volta, lo ricordo benissimo, tornavamo da una conviviale ed eravamo in auto. In quell’occasione lui mi fece un accenno riguardo questa possibilità e, lo ammetto, mi prese molto in contropiede: la mia reazione non fu totalmente entusiasta. Quell’anno fu proposto e poi eletto Carlo Coppola. Ma le cose, si sa, vanno come devono andare, e tutti noi conosciamo cosa è successo, di bello e irrinunciabile, al nostro caro amico. l’estate scorsa, dunque, Riccardo mi ha di nuovo fatto la proposta. A quel punto ero pronta. Sapere che un uomo del calibro di Riccardo, sostenuto anche da Fabio (altro gioiello prezioso del club) ritenesse me all’altezza di un così importante incarico mi ha dato la forza per accettare e superare tutte quelle che erano le mie perplessità. Sì amici cari, perplessità ne ho avute molte e ne ho ancora. Prima fra tutte il mio lavoro a tempo pieno per un grande laboratorio internazionale; lavoro di responsabilità che non posso assolutamente trascurare ma che dovrò organizzare al meglio per poter dar spazio alla pianificazione e alla guida del nostro club. Altre perplessità sono rappresentate dalla mia ancora relativamente e sottolineo relativamente giovane età. Non c’è mai stato un presidente nel nostro club che avesse meno di cinquant’anni. Io compirò con voi, l’anno prossimo, il famigerato mezzo secolo. Sono la seconda donna presidente e arrivo dopo Paola, che tuttavia, ha dovuto affrontare un anno particolare, fatto di lunghe restrizioni e quindi di pochissimi eventi in presenza. Ho notoriamente un carattere poco diplomatico, chi mi conosce bene tra voi, lo sa, sono testarda e ho molti difetti, ma se c’è una cosa che non mi manca è il coraggio ed è anche per questo che oggi mi vedete qui davanti a voi; sì, Perché cari amici per accettare di dirigere un club come il nostro e quindi mettersi necessariamente in prima fila, una certa dose di coraggio serve. E chi mi ha preceduto, lo può confermare. Nell’accettare questo incarico ho dovuto fare i conti con i miei dubbi e la mia paura di non essere all’altezza delle vostre aspettative e soprattutto dell’importanza che questo club ha a livello distrettuale, nazionale e sicuramente anche oltre oceano. E allora, piuttosto che crogiolarmi nell’incertezza e nell’inquietudine ho deciso di farmi affiancare da chi in qualche modo avrebbe potuto colmare le mie lacune. Ed ecco che oltre a Cesare ho scelto di avere accanto Paolo, altra perla preziosa che ho scoperto nello scrigno del club, altro esempio di inestimabile amicizia.

La prima volta che ho parlato con Paolo è stato alla gita presso la tenuta di Michele Satta, qualche anno fa. Stavamo camminando tutti insieme in mezzo alle viti e mi trovai casualmente a passeggiare accanto a lui; incominciammo a parlare del più e del meno, poi non so per quale motivo, il discorso cadde sull’Odissea che all’epoca stavo rileggendo. Anche lui da poco, aveva finito di rileggere proprio quest’importante e monumentale opera di Omero. A entrambi questa sembrò una strana ma significativa coincidenza. Da allora non ci siamo più lasciati e proprio come Ulisse e Diomede affrontiamo insieme questa bellissima avventura. Di esempi di bella amicizia, oggi, qui ve ne potrei fare moltissimi. C’è Alfredo che mi sta accanto e mi consiglia su ogni cosa, ci sono Fabio e Luciano che mi hanno dato l’opportunità di lavorare con loro e soprattutto di imparare da loro durante le rispettive presidenze: anche a voi oggi dico grazie. La grande amicizia che provo per molti di voi è stata anche un ostacolo all’inizio di questo mio percorso da presidente. Infatti il primo grande problema si è posto al momento di stabilire i membri del consiglio. Ovviamente avrei voluto mettere in consiglio tutti i miei amici e le mie amiche (perché ancora non vi ho menzionato le mie due grandi e adorate amiche, loli e Maria Rosaria o Lamimari, come la chiamo io, i primi due soci del Rotary Club di Livorno che vennero a presentarsi e a darmi il benvenuto quel lontano 26 giugno del 2014, non lo dimenticherò mai), ma i posti disponibili non erano sufficienti per tutti e allora ho dovuto fare delle scelte e ho lasciato fuori alcuni dei miei amici più cari. L’ho fatto con serenità sapendo che proprio perché sono amici VERI non hanno bisogno di un incarico per starmi accanto, ci stanno e basta.

Io scrivo, vi dicevo, storie d’amore, d’amicizia e di famiglia. Per me la famiglia è un valore molto importante e ho fatto immediatamente mio il concetto di famiglia rotariana. Qui con me oggi ci sono la mia mamma, la mia nonna e ovviamente mio marito e Francesca, per me una sorella a tutti gli effetti. Queste persone rappresentano la mia forza. Mia mamma e mia nonna sono le mie radici, quelle che hanno nutrito il mio animo e il mio corpo, mio marito è il mio sostegno, il mio compagno di avventura. Non avrei mai e poi mai accettato questo incarico senza l’approvazione di Fabrizio; sapevo e so benissimo che essere presidente significa dedicare gran parte di sé stessi e del proprio tempo al club, togliendo ovviamente qualcosa a qualcuno. Ma Fabrizio c’è, mi sta accanto, mi consiglia, mi rimprovera, a volte, ma quando mi guarda con quegli occhi lucidi, colmi di stima e d’amore mi da così tanta forza che niente più mi sembra difficile o irraggiungibile.

E allora oggi è con lui, con Cesare, Paolo, Alfredo, Antonio, Gabriele, Silvia, Francesco, Gian Luca, Fabrizio, Riccardo, Valentina, che vi dico ben venuti a bordo di questa nuova Argo: insieme mi auguro che vivremo una nuova avventura rotariana, fatta di successi, di servizi ma soprattutto colma di amore, amicizia e famiglia…

Bene, fatto questo incipit un pò poetico-romantico, lasciatemi svestire i panni di “scrittrice per gioco” e fatemi indossare quelli miei, di donna di scienza, di ricercatrice. Come molti di voi sanno, e mi riferisco soprattutto ai medici, quando ci si appresta a pubblicare un lavoro in una rivista indicizzata si comincia con una introduzione sullo stato dell’arte, che vi ho appena fatto, si passa poi a specificare gli obbiettivi del lavoro, i materiali e metodi ed infine i risultati e le conclusioni. Per ovvi motivi oggi mi limiterò a parlarvi degli obbiettivi che mi sono preposta per quest’annata e dei metodi che attuerò per raggiungerli insieme ai membri del mio consiglio; i risultati e le conclusioni saranno oggetto del mio ultimo discorso a giugno del prossimo anno.

Per quest’anno ho due grandi progetti:

  • il primo è il reperimento e l’arredamento di una casa disemiautonomia per le donne fragile, vittime di violenza che fuggite di casa non hanno un posto dove andare né, spesso risorse economiche per sopravvivere. Questo progetto nasce da una richiesta di aiuto da parte dell’associazione Ippogrifo che da anni fa perte della rete antiviolenza cittadina ed è stato scelto come District Grant per il 2023-2024. La sottocommissione distrettuale per le sovvenzioni mi ha risposto qualche giorno fa’ e, non solo ci ha approvato il progetto, ma ci darà quasi il massimo della somma prestabilita dalla RF (3670 su 4000 dollari). Per la realizzazione di questo importante progetto saremo affiancati dal gruppo consorti che si occuperà dell’arredamento della cameretta dei bambini mentre a noi spetterà il resto della casa. Sarà dunque un bel progetto che coinvolgerà la famiglia rotariana. Mi rendo conto che non abbiamo scelto un tema originale per la nostra annata, ma è sicuramente un tema terribilmente attuale che occupa gli spazi della cronaca nera quotidianamente in un crescendo terrificante. Mentre aspettiamo che chi di dovere si occupi della repressione e della prevenzione, noi non possiamo far altro che aiutare chi ogni giorno si occupa della tutela di queste persone fragili, cercando di toglierle dalla spirale di violenza famigliare in cui sono cadute.
  • il secondo grande progetto è quello della realizzazione di un murales tematico sul muro dell’acquario, quello rivolto verso la terrazza e che ad oggi rappresenta il simbolo dell’arroganza e della mancanza di decoro da parte di alcune persone irrispettose dei beni altrui. Di fatto il muro è da anni imbrattato da scritte e disegni di dubbia intelligenza e artisticità. Visto che farlo tingere di bianco servirebbe solo ad aggiungere una nuova pagina nell’album da disegno dei diversamente artisti, ho pensato che facendolo ridipingere e disegnare da pittori veri, potrà distogliere quelli finti dal cimentarsi proprio in uno dei luoghi simbolo della nostra città.

Per la realizzazione di questi due importanti progetti ho pensato di organizzare alcuni eventi raccolta fondi, i principali dei quali sono:

  • I tre incontri previsti allo Chalet e denominati “4 Chiacchiere allo chalet”, una sorta di talk show in cui dei soci del club intervisteranno altri soci o ospiti di prestigio e attivi in vari settori quali il porto di Livorno (primo incontro la settimana prossima), la danza con l’étoile mondiale Luciana Savignano e il basket.
  • La cena spettacolo del 28 luglio a Villa LLoyd “D’amore, donne, danza e…di altre follie” con la famiglia danzante, la compagnia degli over e il giovane talento Vittorio Valeri.
  • Lo spettacolo di arti miste “Le Eroidi, dal mito alla danza”, in scena al teatro Goldoni il 26 novembre.
  • Gran Ballo in Maschera il 3 febbraio ancora in fase di organizzazione.

    Continueremo a supportare, seppur in misura minore, alcuni progetti in continuità ma non tutti. Ho deciso di fare una scelta piuttosto rigida quest’anno togliendo alcune sponsorizzazioni che il nostro club forniva da anni. L’ho fatto perché credo che non sia giusto che le nostre risorse economiche, stabili ormai da anni a fronte di un incremento generale dei prezzi, siano monopolizzate da alcuni eventi e progetti di terzi. Ho scelto di mantenere quelli che secondo me sono più meritevoli o nei quali vedo una finalità di reale respiro rotariano e ho abbandonato quelli che ritenevo meno interessanti. So perfettamente che in questo modo perderò di popolarità e darò un dispiacere ad alcuni di voi ma è una scelta che faccio in coscienza, nella quale credo profondamente e me ne assumo le responsabilità. le risorse economiche che toglierò a questi sponsor saranno reinvestite per i nostri progetti o per quelli di terzi che fino ad oggi hanno goduto poco o niente del sostegno del club. Il Rotary è una ruota che deve girare e non restare incagliata in alcune situazioni.

    Passo ora rapidamente a presentarvi il mio consiglio, i presidenti di commissione ed i loro membri e vi comunico che giovedì 20 al caminetto-giardinetto previsto a casa Odello vi presenterò in maniera più dettagliata la pianificazione di questo nuovo anno rotariano. Vi anticipo solo che ci saranno numerose gite, organizzate dal gruppo consorti e un viaggio grande a febbraio probabilmente in India.