Discorso Inaugurale per il Centenario del Rotary Club Livorno del Presidente Fabrizio Vitale – 12 Aprile 2025, Accademia Navale
Autorità, Illustri Ospiti, Amiche e Amici Rotariani
È per me un grande onore e suscita una forte emozione darvi il benvenuto in questa giornata così speciale, nella quale celebriamo i cento anni del Rotary Club Livorno in un luogo di straordinario valore e tradizione quale l’Accademia Navale.
Desidero prima di tutto rivolgere un sentito ringraziamento alle Autorità presenti:
Il Presidente della Regione Toscana, Dott. Eugenio Giani.
Il Prefetto di Livorno, Dott. Giancarlo Dionisi.
Il Sindaco del Comune di Livorno, Dott. Luca Salvetti
Il Vescovo di Livorno, Monsignor Simone Giusti
Le altre Autorità civili e militari.
Le Autorità rotariane fra cui il nostro Governatore Pietro Belli ed il Board Director 2026 – 2028 Massimo Ballotta.
I Governatori, i Presidenti dei vari Club, tutti le socie ed i soci rotariani, amiche ed amici che oggi vedo così numerosi.
Un saluto particolare anche ai rappresentanti dei Rotary Club italiani centenari che oggi ci onorano della loro presenza, testimoniando come la nostra storia sia parte di una grande rete di amicizia e servizio che da centoventi anni nel mondo e oltre cento in Italia continua a operare per il bene comune.
A questo proposito due parole sulla campana che abbiamo oggi. Questa campana rappresenta il simbolo di amicizia e cooperazione dei Rotary Club italiani e riporta i nomi di tutti i Club Centenari.
E’ stata fusa nel 2023, in occasione del Centenario del Rotary Club Milano e sta percorrendo tutta l’Italia visitando i Club Centenari in occasione dei loro rispettivi festeggiamenti.
Saluto anche i familiari oggi presenti di tanti nostri soci che non sono più con noi e che tanto hanno contribuito ai progetti ed allo sviluppo del nostro Club, ricordo, solo a titolo di esempio: Gian Paolo Lang, primo italiano Presidente internazionale nell’anno 1956-1957, Di Giacomi, fondatori del Club nel 1925, Giovanni Gelati e Gianfranco Napoli, due dei nostri cinque Governatori.
La presenza di tutti voi oggi è un grande riconoscimento dell’importanza che ha per il nostro Club questa ricorrenza e non solo per la nostra comunità rotariana, ma per l’intera città di Livorno, la Toscana e per le istituzioni che la rappresentano e con cui, in questi anni, abbiamo condiviso così tanti progetti, ideali e la visione di servizio verso gli altri che ci contraddistingue.
Un ringraziamento anche agli autori della bellissima pubblicazione che avete ricevuto, in particolare la dott.ssa Chiara Lo Re che è riuscita a rappresentare in modo scorrevole ed interessante per qualsiasi lettore oltre 30 anni di bollettini del Club, la socia Olimpia Vaccari che, con l’eleganza che la caratterizza, ha sapientemente coordinato questa attività, ed inoltre, Luciano Barsotti, Riccardo Costagliola, Andrea Di Batte, Vinicio Ferracci, Marco Luise, Fabio Matteucci, Massimo Nannipieri e Giorgio Odello per il loro indispensabile contributo a questa importante testimonianza sul passato e lo spirito futuro del nostro Club.
Ringrazio anche il prof. Maurizio Vernassa per la presentazione del libro e Pacini Editore che lo ha materialmente prodotto, oggi rappresentata da Patrizia Pacini.
Infine è con grande piacere che ringrazio l’Accademia Navale di Livorno, in particolare il suo comandante, Ammiraglio Lorenzano Di Renzo, che ci ha concesso di festeggiare la nostra speciale ricorrenza in questo luogo simbolo di formazione, disciplina e servizio non solo per la città di Livorno ma per la nostra Nazione e importantissimo riferimento per l’Europa in particolare per i Paesi del bacino del Mediterraneo.
Mi fa particolarmente piacere richiamare a tutti oggi che il legame fra il Rotary Club Livorno e l’Accademia Navale è anch’esso centenario!
Infatti, il primo Comandante dell’Accademia fu accolto come socio nel Club appena un mese dopo l’ammissione del club da parte del Rotary International.
Pensate che l’Ammiraglio Ernesto Burzagli, allora Comandante dell’Accademia, diventò socio del Club il 15 maggio 1925, nella medesima riunione dove fu presentato ai soci il documento di ammissione del Club a membro del Rotary International.
Questo rapporto non è mai venuto meno nel tempo, rafforzandosi attraverso la condivisione di valori e ideali comuni.
Per questo da sempre l’Ammiraglio Comandante dell’Accademia è socio onorario del nostro Club, tradizione che si mantiene fino ai nostri giorni.
L’Ammiraglio Burzagli, al comando dell’Accademia dal marzo 1923, lasciò il suo posto nel 1927 per andare ad occupare quello di Capo di Stato Maggiore della Marina, dove restò fino al 1931. Fu Senatore dal novembre 1933 fino al settembre 1944.
L’Accademia Navale ha rapporti secolari anche con il Rotary a livello nazionale: il terzo congresso nazionale del Rotary in Italia fu tenuto proprio a Livorno dal 30 aprile al 2 maggio 1927, ben 98 anni fa, ed anche in tale occasione l’Accademia Navale ebbe un ruolo di primo ordine.
Infatti, non solo la giornata del 1° maggio fu dedicata alla visita dell’Accademia, ma il giorno successivo, la gita attraverso il porto ed il Canale dei Navicelli fino alla stazione radio elettrica di Guglielmo Marconi a Coltano fu effettuata su imbarcazioni messe a disposizione dall’Accademia Navale.
Il nostro Club, fondato l’8 marzo 1925 e ammesso ufficialmente il 14 aprile dello stesso anno, fu il primo in Toscana a essere riconosciuto dal Rotary International.
Nacque in un’Italia che iniziava appena a vedere il diffondersi del pensiero Rotariano, dopo l’inizio con Milano, nel 1923, seguito da poche altre città prima di Livorno. Oggi, accogliamo con gratitudine i rappresentanti dei Club centenari italiani – da Milano, a Roma, Firenze, a Palermo – a testimonianza di una fratellanza che supera confini territoriali e temporali.
Nei lavori di questo convegno getteremo uno sguardo insieme al Rotary Club Livorno in questi cento anni di attività, cento anni vicino alla città di Livorno, alle istituzioni, cento anni densi di progetti sempre al servizio della comunità.
Attraverso la voce dei nostri relatori ripercorreremo i momenti ed i progetti più importanti del Club, sia a livello locale, ma anche a livello internazionale.
Il fine di questo convegno per il nostro Centenario che ci siamo fin da subito prefissi è stato che esso non deve essere una autocelebrazione del Club, bensì una riflessione sul futuro del nostro Club e del Rotary stesso.
Oggi vogliamo riflettere sul significato e sull’attualità dei valori rotariani, su come questi principi possano guidarci negli anni e nei passi che ci attendono, in un mondo in corso di forti trasformazioni tecnologiche, geopolitiche e sociali.
Come possiamo declinare oggi i principi fondanti del Rotary?
Il Servizio, fulcro della nostra missione, che si riassume nel motto “Servire al di sopra di ogni interesse personale”. Questo principio ci ha portato, in questi cento anni, a lavorare con dedizione per migliorare le comunità attraverso progetti di solidarietà, sviluppo e crescita collettiva, sia a livello globale ma anche e soprattutto con un forte legame al contesto ed alle Istituzioni.
A maggior ragione, oggi, di fronte a crisi globali – dalle disuguaglianze ai conflitti – il Rotary risponde compatto con azioni concrete, sia a livello globale che a sostegno delle comunità locali.
L’Integrità, che ci impone di agire sempre con onestà e trasparenza, rappresenta un fondamento essenziale della nostra attività, sia nella vita personale che professionale.
La Diversità è la nostra ricchezza: nel Rotary accogliamo e valorizziamo le differenti culture, professioni e punti di vista, promuovendo un ambiente inclusivo, di dialogo e di apertura verso le opinioni degli altri.
La Fellowship, ovvero il legame di amicizia e collaborazione tra i soci e tra i diversi Club è un elemento distintivo che ci ha permesso di costruire relazioni di fiducia e di supporto reciproco. Quella rotariana è un’amicizia operosa, che genera reti globali per il bene comune. In questa sede, oggi, accanto a noi, abbiamo fortemente voluto anche il Rotaract Livorno: il futuro che abbraccia il passato. Inoltre, abbiamo una rappresentanza numerosa del Rotary Club di Roma, Club centenario come il nostro con il quale abbiamo siglato quest’anno un atto di gemellaggio.
Infine, il concetto di Leadership rotariana. Nel Rotary, la leadership non si misura dal comando, ma dalla capacità di servire, di ispirare e di promuovere il cambiamento positivo nella società. La vera leadership è servizio. Lo dimostrano i nostri soci con oltre 30 anni di anzianità, che riceveranno oggi un riconoscimento: sono un modello di dedizione silenziosa ma che per noi rappresentano una fortezza di valori e una fonte inesauribile di esperienza.
Ci rendiamo conto di vivere in un’epoca di grandi trasformazioni, non solo tecnologiche ma anche geopolitiche e sociali. In questo scenario, il Rotary ha il dovere di interrogarsi su come questi valori possano continuare a essere un faro per le nuove generazioni e su come tali valori possano contribuire ad un miglioramento del mondo intorno a noi.
Dobbiamo infatti chiederci come possiamo continuare a essere rilevanti e a incidere positivamente sulla società!!
Dopo gli interventi autorevoli sulla storia del nostro Club, sulla sua vocazione internazionale e sulle prospettive del Rotary, il dibattito che seguirà, coordinato da Antonello Riccelli, ci offrirà spunti preziosi per comprendere come il Rotary possa adattarsi alle sfide del mondo moderno senza perdere la sua identità e la sua missione.
Il futuro del Rotary si scrive oggi, con la tavola rotonda ‘Il Rotary del futuro’ e gli interventi che seguiranno. A noi la sfida di essere faro di speranza, come fu il suo fondatore Paul Harris nel 1905.
Attingendo alla ns. storia di associazione cittadina sono stato molto colpito, durante la lettura della nostra pubblicazione, da un discorso dell’Avvocato Giovanni Gelati, un grande livornese che aveva assolto a un delicatissimo ruolo durante la seconda guerra mondiale e uno dei nostri Governatori distrettuali, che nel 1965, ovvero esattamente sessanta anni fa, scriveva, nel bollettino numero 648, in occasione della “settimana dell’intesa mondiale”:
“L’Umanità ha oggi in suo potere straordinarie energie fondamentali che non possono trovare la loro disciplina in una superata concezione di stretto nazionalismo.
Oggi non ci sono più segreti, difese, controlli possibili ed efficaci se non si stabilisce una comprensione fra tutti i Popoli.
Questo è il tema che i Rotary si è proposto e per il quale ha dato vita alla Settimana della Comprensione Mondiale, attuando così uno dei suoi scopi vitali: propagare la comprensione, la buona volontà, la pace.
La pace, come meta suprema di una azione costantemente e tenacemente tesa a create sempre più estesi rapporti internazionali ispirati alla tolleranza ed al rispetto, ed ai principi di libera verità e giustizia.”
Io credo che queste parole siano di una sconvolgente attualità!
Ebbene, in un momento storico, come quello attuale, dove sembrano dominare l’egoismo e la prepotenza, dove è frequente il disprezzo per la diversità di opinione e vengono calpestati i diritti degli altri, dove vedo troppo spesso prendersi gioco di chi opera con onestà e trasparenza, dove sembra che ci si dimentichino i legami di amicizia e collaborazione fra popoli di diversa cultura e si voglia far trionfare l’individualismo sfrenato, sono sicuro che i valori rotariani siano sempre la chiave per cambiare in modo positivo il mondo intorno a noi.
I valori rotariani rappresentano, in questo contesto la speranza per il futuro e la luce che deve guidarci nelle nostre azioni quotidiane.
Sono anche convinto che se oggi siete qui così numerosi è perché anche voi non avete alcun dubbio sull’attualità dei valori rotariani, soprattutto in questo momento storico di grande incertezza.
Con questo spirito, dichiaro ufficialmente aperto il nostro convegno.
Grazie a tutti!
Fabrizio Vitale