InToscana – A Livorno nasce il centro diurno per malati di alzheimer


Uno degli scopi principali del Centro diurno sarà quello di alleviare le famiglie dal peso che l’assistenza a un congiunto ammalato

Inaugurazione centro diurno Alzheimer

E’ un tema che mi sta particolarmente a cuore e che coinvolge molte più persone di quanto si possa immaginare. Iniziative come questa sono importanti e vanno valorizzate. Il fatto che Livorno si doti di un Centro diurno in cui possono essere sperimentati approcci non farmacologici all’avanguardia, come la terapia del viaggio, è di straordinaria importanza. Ancora non esistono cure farmacologiche contro l’alzheimer, ma l’attenzione e la presa in carico della persone, oltre ad essere espressione di civiltà, produce anche significativi effetti e miglioramenti sui pazienti”.

Lo ha sottolineato, intervenendo alla partecipata inaugurazione del Centro diurno Svs al Porto per malati di alzheimer, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che ha portato i saluti istituzionali assieme al sindaco di Livorno, Luca Salvetti, il quale ha evidenziato il “forte impegno del Comune su questa tematica” e ha precisato di condividere “iniziative concrete come questa”.

Giani e Salvetti sono intervenuti dopo che aveva introdotto l’evento la presidente dell’Svs livornese, Marida Bolognesi, secondo cui “dal rapporto tra servizio pubblico e privato sociale possono nascere azioni ed iniziative di grande utilità per una comunità” . L’Svs, acronimo di Società volontaria di soccorso, è la Pubblica assistenza di Livorno.

Il Centro diurno per malati di alzheimer, che viene ospitato all’interno del Palazzo del Portuale, è stato realizzato grazie all’impegno dell’Svs livornese, che gestirà la struttura, con la collaborazione dell’azienda Usl Toscana Nordovest e del Comune di Livorno e il contributo di alcuni importanti partner privati che hanno reso possibile l’avvio del Centro per malati di alzheimer: Rotary Club Livorno, Socrem Livorno, Coopservice, Livorno Donna, Saem Impiantistica, Compagnia Portuale di Livorno, Galleria d’arte Goldoni e Chiesa Valdese.

L’alzheimer è una patologia con profondi risvolti sociali, che colpisce la vita di chi ne è affetto e ha ripercussioni pesanti anche per i familiari e le persone vicine”, ha affermato l’assessora regionale al Sociale e welfare, Serena Spinelli. “In Toscana si vive a lungo e l’età media della popolazione è alta, quindi il tema di una risposta sociosanitaria integrata alle malattie degenerative deve essere per noi centrale. E’ importante che il territorio livornese possa contare su un nuovo punto di riferimento sia per chi deve affrontare la malattia che per dare supporto alle famiglie”.

Il concetto dell’alta incidenza dei malati di alzheimer sulla popolazione è stato ripreso dal neurologo Giuseppe Meucci, già primario del reparto di Neurologia dell’Ospedale di Livorno, che ha sottolineato come “al di là dei numeri, comunque purtroppo importanti, non è errato ipotizzare una maggiore incidenza in quanto non sempre le famiglie si rivolgono ai servizi” .

Uno degli scopi principali del Centro diurno, è stato detto, sarà quello di alleviare le famiglie dal peso che l’assistenza a un congiunto ammalato, dato che essa necessita di continuità, oggettivamente comporta.

Uno degli scopi principali del Centro diurno sarà quello di alleviare le famiglie dal peso che l’assistenza a un congiunto ammalato

Inaugurazione centro diurno Alzheimer

E’ un tema che mi sta particolarmente a cuore e che coinvolge molte più persone di quanto si possa immaginare. Iniziative come questa sono importanti e vanno valorizzate. Il fatto che Livorno si doti di un Centro diurno in cui possono essere sperimentati approcci non farmacologici all’avanguardia, come la terapia del viaggio, è di straordinaria importanza. Ancora non esistono cure farmacologiche contro l’alzheimer, ma l’attenzione e la presa in carico della persone, oltre ad essere espressione di civiltà, produce anche significativi effetti e miglioramenti sui pazienti”.

Lo ha sottolineato, intervenendo alla partecipata inaugurazione del Centro diurno Svs al Porto per malati di alzheimer, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che ha portato i saluti istituzionali assieme al sindaco di Livorno, Luca Salvetti, il quale ha evidenziato il “forte impegno del Comune su questa tematica” e ha precisato di condividere “iniziative concrete come questa”.

Giani e Salvetti sono intervenuti dopo che aveva introdotto l’evento la presidente dell’Svs livornese, Marida Bolognesi, secondo cui “dal rapporto tra servizio pubblico e privato sociale possono nascere azioni ed iniziative di grande utilità per una comunità” . L’Svs, acronimo di Società volontaria di soccorso, è la Pubblica assistenza di Livorno.

Il Centro diurno per malati di alzheimer, che viene ospitato all’interno del Palazzo del Portuale, è stato realizzato grazie all’impegno dell’Svs livornese, che gestirà la struttura, con la collaborazione dell’azienda Usl Toscana Nordovest e del Comune di Livorno e il contributo di alcuni importanti partner privati che hanno reso possibile l’avvio del Centro per malati di alzheimer: Rotary Club Livorno, Socrem Livorno, Coopservice, Livorno Donna, Saem Impiantistica, Compagnia Portuale di Livorno, Galleria d’arte Goldoni e Chiesa Valdese.

L’alzheimer è una patologia con profondi risvolti sociali, che colpisce la vita di chi ne è affetto e ha ripercussioni pesanti anche per i familiari e le persone vicine”, ha affermato l’assessora regionale al Sociale e welfare, Serena Spinelli. “In Toscana si vive a lungo e l’età media della popolazione è alta, quindi il tema di una risposta sociosanitaria integrata alle malattie degenerative deve essere per noi centrale. E’ importante che il territorio livornese possa contare su un nuovo punto di riferimento sia per chi deve affrontare la malattia che per dare supporto alle famiglie”.

Il concetto dell’alta incidenza dei malati di alzheimer sulla popolazione è stato ripreso dal neurologo Giuseppe Meucci, già primario del reparto di Neurologia dell’Ospedale di Livorno, che ha sottolineato come “al di là dei numeri, comunque purtroppo importanti, non è errato ipotizzare una maggiore incidenza in quanto non sempre le famiglie si rivolgono ai servizi” .

Uno degli scopi principali del Centro diurno, è stato detto, sarà quello di alleviare le famiglie dal peso che l’assistenza a un congiunto ammalato, dato che essa necessita di continuità, oggettivamente comporta.