LivornoSera – Al Goldoni è andato in scena “Heroides”: leggerezza e intensità tra ballo e prosa per un fine importante


Al Goldoni è andato in scena “Heroides”: leggerezza e intensità tra ballo e prosa per un fine importante

LIVORNO – Scritto da Elisabetta Porta per la regia di Emanuele Gamba, sul prestigioso palco del Teatro Goldoni, è stato messo in scena con successo ieri pomeriggio “Heroides dal mito alla danza”, un ricco spettacolo di arti miste ideato e prodotto dal Rotary Club Livorno con un fine importantissimo: realizzare nella nostra città una casa di semi autonomia per donne vittime di violenza.
Uno spettacolo intenso, che ha unito momenti di prosa a momenti di ballo. Trattandosi delle “Heroides” di Ovidio ogni breve storia ha riguardato i miti dell’antica Grecia e le sue eroine. Per mezzo della danza si è cercato di far comprendere al meglio quelle che sono state le sofferenze causate principalmente dai loro compagni. Le “Heroides” rappresenta, infatti, una raccolta di lettere che le giovani donne abbandonate, tradite, umiliate o illuse hanno scritto ai loro compagni o ex compagni oltre duemila anni fa. Lettere ancora, purtroppo attuali, tant’è che Ovidio viene giustamente considerato quale il primo femminista nella storia della letteratura latino-italiana. Nelle “Heroides” vengono proposti miti tra i più famosi dell’antichità, tra i quali Ulisse, Penelope, Achille, Briseide, Fedra, Ippolito e molti altri, dando la parola, o meglio la piuma con cui scrivere alle donne.
Protagonisti sulla scena sono stati, per la prosa, l’attore Santo Pagano nei panni di un professore di latino e Isabella Tei, la sua allieva che, reputando la materia obsoleta e inutile, in partenza la detesta. Attraverso l’opera di Ovidio tutto però cambia e il professore di latino riesce ampiamente a dimostrare quanto le tematiche trattate nell’opera siano attuali.
I componenti delle ottime scuole di danza che hanno partecipato hanno provveduto a rivedere e proporre in forma di danza le varie storie narrate nel libro. Gli allievi di IIS Niccolini Palli, Scuola di Danza Dea, Eimos Centro Formazione Danza, Laboratorio Danza e Movimento e ST Danza Centro Formazione hanno saputo trasmettere emozioni ed eleganza.
Molto importanti per la riuscita dello spettacolo sono state anche le luci e i costumi che hanno arricchito l’esecuzione conferendo un senso di maggiore drammaticità ad alcune scene e di leggerezza in altre. Ha chiudere lo spettacolo, con tutti i partecipanti sul palco, un grande dipinto proiettato alle spalle dei protagonisti, di Jacques-Louis David dal titolo “Saffo, Faone e Cupido” e la frase “Non c’è lira che non si adatti alle mie lacrime”, tratta dalla lettera che Saffo, innamorata di Faone, ma non ricambiata, gli scrisse.
Lo scopo dell’evento è stato triplice: prima cosa sensibilizzare il pubblico alla tematica della violenza di genere (non a caso lo spettacolo si è svolto nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne), poi istruire i giovani presentando un’opera che pur essendo classica risulta essere estremamente moderna e, come terzo scopo, mettere insieme i fondi necessari per dare concretezza al progetto sociale.
Prodotto dal Rotary club, lo spettacolo ha ricevuto il patrocinio del Comune di Livorno e della regione Toscana.
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