Il Tirreno – Il Rotary contro la poliomielite «L’importanza del nostro progetto»


OGGI LA GIORNATA MONDIALE
Il Rotary contro la poliomielite «L’importanza del nostro progetto»

I due club livornesi ricordano la World Polio Day: i rispettivi presidenti Giovanni Cei e Marco Luise spiegano in cosa consiste PolioPlus

LIVORNO
I due Rotary club livornesi (Rotary club Livorno e Rotary club Mascagni) ricordano oggi la giornata mondiale contro la poliomielite “World Polio Day”. Per i Rotary club di tutto il mondo è un giorno speciale. Si rende omaggio al progetto per debellare la polio, una lotta serrata, nata proprio in un Rotary club italiano, ripreso e diffuso a livello mondiale dal Rotary International attraverso la Rotary Foundation. «I due club livornesi uniti vogliono portare a conoscenza di tutti l’impegno e l’efficacia di questo progetto di lotta contro la poliomelite», ci tengono a sottolineare a firma congiunta Giovanni Cei e Marco Luise presidenti delle rispettive commissioni della Rotary Foundation. Loro in prima fila a livello locale, insieme al milione e duecentomila soci dei Rotary Club nel mondo, ma anche per tutti i cittadini del pianeta. Ricorre oggi, infatti, il trentesimo anniversario dell’inizio ufficiale del progetto globale “PolioPlus” , fiore all’occhiello del Rotary International, organismo di coordina-mento di tutti i Rotary Club nel mondo. “PolioPlus” ha un obiettivo molto ambizioso, ma realizzabile: eradicare il flagello della poliomielite del pianeta Terra attraverso una campagna di vaccinazione di massa. Il progetto nasce spontaneamente negli anni 1978-1979-1980 da un’idea innovativa di un rotariano italiano, Sergio Mulitsch di Palmenberg, fondatore e presidente dell’allora neonato Rotary Club Treviglio e della Pianura Bergamasca. Per capire la situazione all’epoca, nel 1980 ogni giorno ben 1000 bambini in oltre 120 paesi nel mondo si ammalavano di poliomielite, malattia come tutti sanno dalle conseguenze gravissime che vanno dalla paralisi alla morte. Il Rotary Club Treviglio varò un progetto imponente di vaccinare alcune migliaia di bambini nelle Filippine, paese dove la poliomielite, per le insufficienti condizioni igieniche e per l’assenza di una vaccinazione di stato, colpiva in maniera grave. Grazie alla totale e disinteressata collaborazione di Albert Sabin, l’ideatore del vaccino antipolio orale, e dell’Istituto Sieroterapico Sclavo di Siena, produttore del vaccino, il progetto piano piano decollò. In tutti questi anni, sono stati vaccinati oltre due miliardi e mezzo di bambini in 120 stati, con risultati impressionanti: nei primi otto mesi del 2018 sono stati riscontrati in tutto il mondo soltanto 12 casi di poliomielite da virus selvaggio in Afghanistan, 3 casi in Pakistan e nessuno in Nigeria (le tre zone ancora considerate endemiche): l’eradicazione è veramente a portata di mano. «Ridurre le vaccinazioni, significa esporre i nuovi nati al rischio malattia – un evento tragico che fino a qualche anno fa le famiglie ricordavano bene per averlo purtroppo in molti casi vissuto, un evento che nessuno vorrebbe vedere tornare», chiudono dal Rotary